UNA SPECIE DI ALASKA

Harold Pinter

Per dieci anni, tra il 1917 e il 1927, una grave epidemia di Encefalite Letargica, definita all’epoca “malattia del sonno”, invase il mondo. Ne furono colpite quasi cinque milioni di persone. Poi l’epidemia scomparve, improvvisamente e misteriosamente, così, com’era sopraggiunta. Una piccola parte di malati sopravvisse, in una sorta di perpetuo torpore, fino al 1969, quando un nuovo farmaco permise loro di risvegliarsi. Nell’attesa che il medicinale facesse effetto, si provarono diverse terapie anche al di fuori della medicina tradizionale. Attori, registi e gente di spettacolo si adoperarono per stimolare le persone colpite dalla malattia a passare dal sonno al risveglio, creando scene teatrali, monologhi, letture e qualsiasi mezzo potesse incentivare in loro memoria o interesse. Harold Pinter, traendo spunto dalle testimonianze dei malati di Encefalite Letargica raccolte in “Risvegli” di Oliver Sacks, scrisse, nel 1982, il dramma duro e struggente UNA SPECIE DI ALASKA.

Dormire; assentarsi; risvegliarsi. Non sapere più chi siamo e cosa siamo.

Di questo parla UNA SPECIE DI ALASKA: del ricordo. Il ricordo di chi eravamo, di cosa facevamo, di cosa amavamo o detestavamo.  

Un testo potente, profondo, denso di scintille che si posano sulla pelle di chi guarda e ascolta, lasciando ad ognuno grandi spunti di riflessione sulla propria esistenza.


6 maggio 2023, ore 21, SALA LUCIO FONTANA, Comabbio

Via G. Garibaldi 560

Ingresso libero