La sonata a Kreutzer
(L. Tolstoj)

– Come è stata creata Eva, la donna, da una costola dell’uomo, così rimarrà fino alla fine dei tempi! – disse il vecchio scuotendo il capo con aria severa e trionfante.
– Siete voi uomini che ragionate così. Vi siete dati la libertà ma la donna vorreste tenere rinchiusa. – diceva la signora senza arrendersi.

LA SONATA A KREUTZER nasce così, da un improvvisato e quanto mai animato dialogo sull’amore: “qual è mai l’amore. Cosa dobbiamo intendere come amore vero? E come si fa a vivere con una persona quando l’amore non c’è?”, per approdare verso una lunga e tormentata confessione del protagonista che ci trascina nelle profondità degli animi umani e va ad illuminare lì dove è buio: dalla mediocrità e ipocrisia del rapporto di coppia alla delirante gelosia che sempre più vorticosamente porta il protagonista a sentirsi minacciato nel proprio esaltato orgoglio maschilista fino a scatenare la sua furia sull’inerme moglie. Ne esce una bellissima e potente analisi sull’amore di coppia, talmente profonda da valicare i confini del tempo e delle epoche.

URLO!
Autoritratto intimo di Frida Kahlo

Un grido soffocato, un grumo di emozioni pronto ad esplodere attraverso l’autobiografia di una grande artista. Lo spettacolo URLO! vuole essere un omaggio a questa donna straordinaria che seppe lanciare alla morte una titanica sfida, un urlo intenso e coinvolgente, come un lungo brivido emozionale al di là del tempo e dello spazio. Pennello e penna incarnati, linguaggio alto e linguaggio basso, una drammaticità shakespeariana avvolge e sublima l’artista messicana. E’ così che Frida penetra nella mente e nel cuore senza più uscirne.

LIBERA MENTE GIULIO
attimi di caos cristallino

Questo reading - mise en espace nasce da un’urgenza, un moto interiore, per “esorcizzare” la perdita e, nel contempo, omaggiare Giulio Campari, regista e socio fondatore della Compagnia CamparIPadoaN. Un uomo con un peso specifico talmente grande da essere portato per sua stessa natura a sprofondare negli abissi dello spirito umano e scandagliarne l’anima.
Abbiamo così deciso di riportare Giulio nel suo elemento originario, nella sua terra natia: il Teatro… traghetto dalla sponda della morte alla sponda della vita.
Lo spettatore si troverà davanti ad un caleidoscopio emozionale, dove le riflessioni personali di Giulio coabiteranno con “attimi” delle sue ultime pièces teatrali, esasperando la logica del BONSAI a lui tanto cara: è possibile afferrare tutti i dettagli di una quercia a grandezza naturale, la tessitura della sua corteccia, l’intreccio dei rami, le strutture delle sue foglie? Soltanto un bonsai permette, da vicino, di osservare tutto questo...
Ed ora, come diceva Italo Calvino in SE UNA NOTTE D’INVERNO UN VIAGGIATORE: “Rilassatevi. Raccoglietevi. Allontanate da voi ogni altro pensiero. Lasciate che il mondo che vi circonda sfumi nell’indistinto…”.  
 

Antonia Pozzi
Straniera nel mondo
(breve sillabario di un'anima)
Interprete: Natascha Padoan
Regia: Giulio Campari e Laura Zaninetti

Antonia... solitudine, malinconia, un senso profondo di inadeguatezza... La poesia vissuta come confessione, autoritratto della propria anima.
Lo spettacolo, in cui lirica e prosa si contaminano senza soluzione di continuità, vuole rappresentare il flusso di coscienza di un’artista alle prese con quella fragilità empatica nutrimento della grande poesia, ma che spesso viene etichettata come follia.

Notturno:
racconti del brivido e delitti
Interpreti: Natascha Padoan e Marco Balbi
Interventi canori: Asia Morellini
Regia: Giulio Campari

NOTTURNO è un viaggio nella deriva della coscienza, attraverso deliri, delitti e allucinanti ossessioni tra emozioni nel segno della paura, in quell’universo gotico che si fa metafora degli angoli più oscuri della psiche, tra angosce che giacciono nell’abisso del cuore umano. Si può vendere l’anima al diavolo come Faust, restare vittime di serial killers e di impensabili violenze fisiche e psicologiche...Il reading racconta un’odissea "noire" nella galassia dell’innominabile fino agli agghiaccianti confini del mistero, là dove anche gli oggetti possono tramutarsi in occhi sbircianti e maligni. Protagonista nell’eterno conflitto tra bene e male è sempre la “fragilità” umana con quelle ferite profonde, spesso segrete, che la contraddistinguono.